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  • Fracesco Salvini su Cantare del deserto

    Fracesco Salvini su Cantare del deserto

    La forma, all’apparenza semplice, nasconde un attento lavoro di cesello; le strofe pentastiche, sempre presenti, a volte si palesano, altre volte si nascondono, talvolta vanno ricostruite (asservendo la forma a una resa visiva della storia) oppure strabordano nei testi successivi, rivelandone la sostanziale continuità. Queste strofe raccontano la storia di un viaggio extra-ordinario, cioè fuori…

  • La crepa madre su Poesie Aeree

    La crepa madre su Poesie Aeree

    Oggi su Poesie Aeree – PA micro giornale di versi una recensione a La crepa madre di Carlo Tosetti a cura di Valeria Bianchi Mian. Un libro che perturba. Un poema inquietante. La crepa è viva; la crepa vive e pulsa nell’ambiente famiglia. La crepa è lì a ricordare la ferita nella genealogia, lo strappo…

  • La perdita e il perdono su Pergeion

    La perdita e il perdono su Pergeion

    Ecco uscita su Perigeion una bella recensione a La perdita e il perdono di Roberto R. Corsi a cura di Lorenzo Gattoni. “se è vero che in qualche modo la scrittura esprime (e a volte rivela più di quanto si vorrebbe) chi la scrive, ebbene la pagina poetica di Corsi è un caleidoscopico attraversamento di…

  • Oblò su Limina Mundi

    Oblò su Limina Mundi

    Oggi su Limina Mundi una nota di lettura, a cura di Adriana Gloria Marigo, a Oblò/Portholes di John Taylor, traduzione di Marco Morello, illustrato da opere di Caroline François-Rubino. Tra Samos, Agosto 1976 e Bessans, Agosto 2014, nella coniugazione alchemica di mare e montagna in tempi distanti tra loro, il poeta John Taylor matura le…

  • Fabrizio Bregoli su La crepa madre

    Fabrizio Bregoli su La crepa madre

    Ecco che sull’almanacco di Puntoacapo Editrice esce oggi una intensa recensione a cura di Fabrizio Bregoli a La crepa madre di Carlo Tosetti che si interroga non solo sul libro, ma proprio sul senso di una operazione letteraria come quella intrapresa da Carlo nel 2020: “È un lavoro di frontiera, quello di Tosetti, che come…

  • Massimo Seriacopi su La perdita e il perdono

    Massimo Seriacopi su La perdita e il perdono

    Dal blog di Roberto R. Corsi una recensione, a cura di Massimo Seriacopi, di La perdita e il perdono. Una nobiltà di intenti immersa in un corrosivo, amaro considerare la reale difficoltà dell’inserimento nella cosiddetta “società”, a volte insensata alla percezione (malata? O solo più affilata, più profonda e sincera?): e proprio questo contrasto contribuisce…

  • Alessio Alessandrini su La perdita e il perdono

    Alessio Alessandrini su La perdita e il perdono

    Dal suo profili Instagram, la recensione di Alessio Alessandrini a La perdita e il perdono di Roberto R. Corsi. Potrei semplicente consigliare di leggere il testo a pag 46 dal titolo “Da capo a fondo”, leggerlo e rileggerlo più volte, (vale l’intero biglietto, come si dice), tanto basterebbe a comprendere l’antifona di questo libello travolgente…

  • La crepa madre su Limina Mundi

    La crepa madre su Limina Mundi

    Oggi, su Limina Mundi – Per l’alto mare aperto, una nota critica a La crepa madre di Carlo Tosetti, a firma Deborah Mega. “Certamente l’opera si distingue nel panorama letterario attuale per la scelta del prosimetro, l’originalità degli eventi narrati frutto di ricordi e di una singolare immaginazione, il rigore architettonico, l’ampio respiro, la ricerca…

  • La perdita e il perdono su Atelier

    La perdita e il perdono su Atelier

    Oggi su Atelier, la prima recensione a La perdita e il perdono di Roberto R. Corsi, a firma di Giulio Maffii. “Viviamo di perdite e di perdoni che sono poi il contraltare degli incontri e degli sbagli o di un malessere collettivo che, con grande maestria, può essere trasformato in un libro di elevato livello.”…

  • La nostra classe sepolta su Poesia e Resistenza

    La nostra classe sepolta su Poesia e Resistenza

    Oggi su Poesiaeresistenza la recesione di Emanuele Andrea Spano a La nostra classe sepolta. Cronache poetiche dai mondi del lavoro “Tutte le anime del lavoro insomma paiono riunite in una narrazione corale in cui, smarrita ogni forma di ideologia, persa ogni illusione, resta il gesto: quello del lavoratore che seguita nella sua mansione, nonostante tutto;…