Trasformarlo in una storia. Cos’è stato il corso di booktrailer con Lorenzo Scurati

Otto ore al giorno per una settimana non è poco, partendo da zero per creare un video adatto di uno dei nostri libri con una classe in parte composta da tecnici che volevamo migliorare alcuni aspetti del proprio lavoro o mettersi alla prova e in parte da editori benintenzionati.

Pochi corsi sono stati più faticosi di quello di Booktrailer che abbiamo realizzato in sede fra 13 e 19 gennaio nell’ambito di B.digital. Poiché dai libri si parte e ai libri si torna attraverso l’immagine filmata, in un continuo rimando fra linguaggi che non ha conclusione, alla fine del corso un partecipante ci ha detto di non aver mai letto tanto in vita sua e almeno in questo possiamo dire, da editori, di aver reso il mondo un posto un pochino migliore.

Una comparsa

Il docente scelto, Lorenzo Scurati, ha dunque organizzato un percorso che partendo dall’analisi di cos’è un booktrailer, attraverso lo studio di quello che fanno altri professionisti del settore per evidenziarne pregi e difetti, attinenza al testo – fondamentale e spesso dimenticata! – e pura semplice bellezza e/o efficacia, ci portasse, attraverso un lavoro di impronta fortemente pratica, a creare noi stessi un film con la sua supervisione, che da una parte considerasse la nostra linea editoriale e dall’altra portasse nuova luce a un libro su cui avevamo desiderio di investire sia come casa editrice che come classe.

Abbiamo perciò passato una intera giornata rileggendo i nostri stessi libri, per renderci conto che non tutto si può trasformare in immagine, persino un genere fortemente immaginifico come la poesia a volte fa resistenza al video. La nostra idea, dopo discussioni lunghe e democratiche, si è dunque concentrata su quattro testi: Fuori fuoco, Datemi un posto, Rivelazione e spazio privato, con la vittoria di quest’ultimo per l’ampiezza europea del suo sguardo. Dagli altri sono state tratte comunque idee che svilupperemo in seguito. Abbiamo letto il libro il libro di Elena Vladareanu da cima a fondo, discusso di come lo vedevamo, lo immaginavamo, del suo sentimento e delle emozioni che ci suggeriva. Alla fine abbiamo buttato sulla carta queste idee per trasformarle in uno script. Ci siamo dunque concentrati sulla location, col risultato di invadere casa a un nostro amico, Nuccio Chialà, per sfruttarne il caos creativo a nostro favore.

Il regista

Per una serie di coincidenze sfortunate, in una atmosfera di pioggia degna di Blade Runner abbiamo registrato la traccia audio del video, in cui Francesca Montanaro leggeva un testo dal libro, in una camera d’albergo, particolare che per qualcuno potrà apparire poco professionale, ma per quanto ci riguarda ci affascina perché ci rimanda alla mitologia in cui siamo cresciuti, quella per cui si può ottenere la perfezione anche con poco, se si è abbastanza creativi, sei ci si mette il cuore e si spremono le meningi. Quello che facciamo quotidianamente coi nostri libri. Così, mentre gli altri pensavano di tappare una falla, il nostro editore si emozionava ripensando a Nebraska di Springsteen e si gasava per quel poco di poterlo raccontare un giorno, di trasformarlo in una storia.

Poi tutto è diventato più semplice. Un giorno ci è servito di riprese nella casa di Chialà devastata dalla nostra incursione, e più di un giorno abbiamo usato per fare editing e montaggio del video insieme a Marco Rivetto, venuto appositamente da Roma ad offrire il proprio supporto di socio. Ne è venuto fuori un video bello, cupo, aggressivo, proprio com’è il libro e che speriamo porterà fortuna a noi e al testo da cui ha preso vita. Di certo lo presenteremo a tutti i concorsi.

La regia è di Giuseppe Rosato, ma ognuno dei partecipanti ha avuto un ruolo nella sua creazione. A breve lo metteremo in rete e potrete vederlo. Intanto, come anteprima, carichiamo qui alcune foto del backstage che ci ha fornito gentilmente János Chialà.


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