Sassi nel buio. Così funziona un audiolibro

Fra le cose più belle dei nostri corsi c’è che in molti si interessano alla cosa, fanno domande. In particolare, su quello con Emons continuano a chiederci: Cos’è di preciso un audiolibro? Ma è un vero libro? E a chi serve? Chi lo ascolta?

Risposta. Se pensi a un libro come a un oggetto di carta stampata allora non ci siamo. Se allarghi un po’ la tua visione e lo pensi come un insieme di parole che costruiscono un pensiero, uno slancio, allora sì, ci siamo. A chi serve? Ai pigri, ai non vedenti, alle persone che amano fare più cose insieme, a chi non ha più forza di tenere un libro in mano ma chiede ancora una storia ancora una, a quelli che fanno viaggi coi figli e vogliono distrarli. Agli insonni che di notte credono ancora nel potere delle favole.

Ma serve anche, crediamo, a chi ci mette la voce. Saremo ingenui, ma fare un audiolibro lo immaginiamo un po’ allo stesso modo delle vecchie radio indipendenti, con lo stesso spirito, quando si stata davanti a un microfono come se si parlasse al mondo intero, lanciando sassi nel buio, né si sapeva a chi sarebbe arrivata la tua voce, e come sarebbe stata recepita, ma con tutte le forze si credeva che il potere della parola potesse superare ogni distanza. Non è forse lo stesso spirito che anima un autore?

Così giochiamo sporco e vi linkiamo questo. Chiudete gli occhi e ascoltate. Così funziona un audiolibro. Vi chiediamo: chi di voi non ha mai sognato di farlo?

Antonio Lillo

[Nella foto Walter Bagnardi ai tempi di Radio Onda Libera, per gentile concessione]


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