Necessari alla nostra storia

Riparte adesso, leggiamo, la nuova edizione del Bando Funder 35 che – posso dirlo a ragion veduta – è una bella occasione per chi voglia far cultura, parolaccia estrema, al meridione, doppia parolaccia che per alcuni rasenta l’autogol. Ancora più se a finanziarti sono fondazioni di origine bancaria, terza parolaccia in una Europa che denigra o demonizza il Sud, la cultura e le banche. Eppure sentirsi dire: «guardate che è un bel progetto, meritevole di investimento» è una emozione come poche soprattutto per chi, come noi, non ci è abituato. Non tanto perché, se ti giochi bene le tue carte, puoi crescere e farla diventare una impresa economicamente vantaggiosa, ma soprattutto per quell’ingrediente in più che ritengo fondamentale, che qui in Puglia è stato alla base del governo Vendola e che ora pare essersi volatilizzato nel nulla, e cioè l’annullamento del senso di solitudine che prima o poi ti prende in un contesto spogliato com’è il nostro.

Al momento credo sia questo il maggior risultato ottenuto da Funder 35 e da Fondazione CON IL SUD: noi, almeno, ci siamo sentiti meno soli. C’è qualcuno che crede e investe in te, ci sono altre realtà, più o meno simili alla tua, con uguali ambizione e identiche paure (e sono tante, le associazioni come le paure). Poi diciamoci la verità: dire che hai vinto un bando di finanziamento così importante ti spalanca qualche porta in più, perlomeno cambia la tua immagine di fronte a molti. Ieri eri un perdente, oggi caspita hai vinto un bando, non sei poi così male come pensavo. Sono particolari ma fanno la differenza, persino nel tuo quotidiano.

La fiducia in se stessi ha un peso fondamentale per chi voglia provare a vincere una sfida. A volte, se non è corroborata, la fiducia vacilla. Adesso siamo obbligati alla sfida di farcela, di arrivare alla fine del progetto integri ed economicamente più ricchi, almeno un pizzico. Eppure avere un obiettivo aiuta a focalizzare anche l’azione, a darsi una direzione. Infine, ci mettiamo anche l’orgoglio di terroni, lo facciamo per il Sud. Perché, per quanto se ne dica, e si parli di pari opportunità per tutti gli italiani, chi vive al Sud lo sa che non è vero, che non è la stessa cosa, che devi lottare il doppio, fare il doppio della strada, gridare un pochino più forte solo per prenderti uno spazio che ad altri è garantito. La possibilità che un finanziamento possa un po’ livellare le distanze non è cosa da poco, soprattutto di fronte alle carenze istituzionali. Si può fare ancora tanto, ma se il nostro esempio può servire ad altri per provarci, per far crescere questo nostro Sud in una direzione che non va verso l’Ilva ma verso la Magna Grecia, allora siamo contenti, significa che siamo necessari due volte, a noi stessi e alla nostra storia.

Antonio Lillo

[Nella foto: gennaio 2016, Scuderie del Quirinale, premiazione dei Progetti Funder35 per il 2015]

 

#NoiFUNDER35


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