Se non siamo soli, perché arrendersi?

Siamo degli inguaribili romantici, per cui lo confessiamo senza troppe vergogne. Una delle frasi che preferiamo in assoluto è “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”. L’ha cantata Vincius di Moraes nell’omonimo bellissimo album in cui si mischiavano canzoni sue e di Sergio Endrigo con poesie di Giuseppe Ungaretti: quello che noi, oggi, più modestamente riassumiamo col nostro hashtag #voceallapoesia.

Quella frase è uno dei motivi più forti per cui siamo grati a questo progetto, B.digital – e a chi ci ha creduto, Funder35 e Fondazione con il Sud – che, sacrifici e malesangue a parte, ci hanno permesso di fare incontri sempre interessanti, talvolta entusiasmanti.

L’estate scorsa, ad esempio, nel tentativo di proporre a David Riondino di realizzare un audiolibro con noi, ne è nata una sorta di performance pubblica in cui Riondino è andato avanti improvvisando per due ore su temi che andavano dalla poesia dell’Ariosto alla musica cubana, con noi seduti accanto a lui, in silenzio stupito e ammirato. È stata una esperienza unica che ci ha permesso di “toccare con mano” cos’è il genio teatrale.

Non ci si guadagna nulla di concreto, di remunerativo, da un incontro così. Ma amando il nostro lavoro come lo amiamo noi, come si potrebbe mai rinunciare a una esperienza del genere?

Ancora, pochi giorni fa uno degli ebook da noi realizzati per questo progetto è stato acquistato dal nostro sito e letto da Fabio Mazzola, video artista che stimolato dall’opera ci ha proposto di farne un corto da portare in giro per mostre d’arte e gallerie. È una cosa di cui andiamo molto fieri: che un nostro lavoro sia stato di ispirazione per creare nuovi stimoli in circuiti a cui non avevamo pensato. Non vediamo l’ora di mostrarvelo!

Ancora, durante uno dei corsi che stavamo realizzando l’anno passato, Roberto Zarriello, esperto di social media marketing chiamato a farci lezione, si è interessato al nostro lavoro editoriale chiedendoci una collaborazione per un progetto comune (la sua Digital Media con Pietre Vive) che riassumesse la nostra visione in questo Sud disgraziato, sgangherato, così tanto amato e anche un po’ faccia-da-schiaffi, ammettiamolo.

Ne è venuto fuori un libricino – che non è un prodotto digitale ma è pur sempre il frutto di quegli incontri – che uscirà a giorni. La nostra speranza, più che la vendita spicciola, è tutta racchiusa in quel titolo semplice e potentissimo, in quella copertina (disegnata per noi da Raffaele Fiorella, altro talento meridionale): che sia utile in qualche modo a rilanciare il messaggio che c’è una possibilità concreta di crearsi, qui, una nicchia creativa in cui poter operare un cambiamento. Che non per forza bisogna andarsene. #RestoalSud appunto!

Noi ci crediamo. Se poi non riusciremo non si sa, però almeno ci stiamo provando con tutte le nostre forze e, giorno per giorno, ci accorgiamo di non essere soli.

E se non siamo soli, ci chiediamo, perché arrendersi alla sfiducia, all’impotenza, all’amarezza?

Non per nulla, lo anticipiamo ma è anche per ricordarlo a noi stessi nei nostri momenti di sconforto, i primi due audiolibri che vorremmo produrre con B.digital #voceallapoesia sono dedicati alla città di Taranto che è il simbolo, per noi, di quello che oggi è il Sud con tutte le sue potenzialità e i suoi ritardi, di quello che sognava di essere e non è stato, di quello che potrebbe diventare se.

Punto e a capo.