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Salvare il necessario di Clery Celeste fissa una nuova tappa nel percorso di crescita umana e artistica di una delle voci più forti del nostro panorama poetico. Suddivisa in quattro movimenti, l’opera traccia un lungo itinerario che comincia prima ancora del lockdown, anticipandone – specie nella sezione d’apertura – le atmosfere, il senso di claustrofobia, lo straniamento che crea un rapporto a tratti disturbante con la casa. Per poi affondare il coltello nel rapporto con l’altro, in una dimensione metamorfica che riduce i due esseri a una nudità ferina, primordiale, a una intimità alienata e ansiogena capace di smascherare l’ambiguità della famiglia come mito e trappola, simulacro e ultima difesa. Soltanto superando l’illusione è possibile maturare una nuova consapevolezza della propria libertà che, per quanto dolorosa, lascia liberi di respirare e di disporsi, nel controcanto finale, alla pietà.
Clery Celeste (Forlì, 1991) è laureata con lode in tecniche di radiologia medica e lavora presso l’unità operativa di Medicina Nucleare. È diplomata in counseling transpersonale integrato. È runologa ed esperta di tradizione sacra norrena.
La sua opera prima, edita nel 2014, è La traccia delle vene (Lietocolle – Pordenonelegge).
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Pagine | 92 |