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Autore: Elvio Ceci …Sopra questo mare, conflissi contro la forza di gravità che mi spinse in un buco nero a cesellare l’oblio del mio spirito senza identità , con le onde. Non mi dovevo addormentare. Onde nere sostenevano e muovevano un cielo blu scuro; e la parvenza del legno racchiudeva universi che scuotevano luci di stelle a emergente presenza: scopi certi le speranze spingevano. Poggiai la testa sul bordo buio e bagnato: inizialmente avvertìi un sordo cullare dell’acqua divenire un dondolio posato…
Cantare del deserto di Elvio Ceci è un racconto in versi composto da oltre venti liriche, divise in brevi sezioni, incorniciate da introduzione e conclusione. Una giovane donna africana ci racconta il suo viaggio per la vita, dal deserto fino a noi. La peculiarità dell’opera è quella di incastonare un registro che cerca di mantenersi narrativo, privo di enfasi lirica (l’abominio basta sempre a se stesso), entro uno schema di strofe pentastiche a rime alternate (ossia cinquine ABABA). In questo épos – aperto da una immagine ariosa che accomuna storia passata e presente e (semi-)chiuso in un percorso che passa anche per un soffio di vivificante sensualità – la durezza a tratti estrema si sposa con note immaginifiche e una costante lucidità , capacità di trarre ammaestramento (e magari forza) dagli eventi. Roberto R. Corsi
Elvio Ceci (1987) vive a Terracina. È poeta e linguista.
Per Pietre Vive Editore ha già pubblicato Pareidolia. Vedere ciò che non c’è (2015), insieme ad Alessandra Romagna e Officina della poesia (2018) insieme a Simona Salierno.
Blog: www.elvioceci.net
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